domenica 15 aprile 2007

Socialismi Italiani e partito democratico

Un ripassino alla storia del socialismo italiano farebbe bene a molti che in questi giorni arrivano addirittura a riesumare Craxi e metterlo nel pantheon del partito democratico. Certo, lui con la Binetti probabilmente ci starebbe bene, così come oggi una sua parente sta benissimo in una alleanza con Calderoli, Borghezio, Prosperini e Alessandra Mussolini.

Mi porrei il problema di spiegare ad un tedesco, o ad un francese, come mai abbiamo dei socialisti alleati con i non-tanto-post fascisti, o in generale in una alleanza di centro-destra. Mi chiederei come spiegarglielo. Magari nemmeno si meraviglierebbero: l'Italia ha ben altre "stranezze" di cui andare fiera.

Fassino intanto continua a sperare di dialogare con lo SDI e con Mussi. Li vorrebbe nella partecipazione della costituente del Partito Democratico; il silenzio di Rutelli e della Margherita però non è indice del fatto che i diellini siano molto d'accordo su questa ipotesi. Ieri ha parlato anche Prodi: ha parlato di un astratto riformismo socialista, dimenticandosi forse che il socialismo non è solo riformismo economico, sono anche valori più generali che mal si conciliano con la deriva teodemocratica della Margherita. Valori di cui per ora i costituendi del PD non osano nemmeno parlare, questo per evitare forse una marea di "distinguo".

Questa "Cosa 3" sembra lontano persino dal PD americano. Dove si discute di diritti civili? Dove si discute della guerra? Dove si discute di qualcosa che non siano robette da poltrona? Dove sono le donne del PD? Dove sono gli Obama del PD italiano?

Non che quelli che si dicono socialisti facciano di meglio. Non riesco infatti bene a capire come farebbero a dialogare con Mussi persone che ancora sono ancorate all'eredità Craxiana come De Michelis. Occorre che finalmente si superi il ricordo di quel periodo ammettendo l'enorme responsabilità dei governi del pentapartito sulla situazione economica e sociale agli inizi degli anni '90: solo così, forse, si potrà partire verso un dialogo vero, autentico. Critico un pochino anche la questione della acriticità verso alcuni aspetti del capitalismo dei socialisti italiani: spero che questa componente venga tirata fuori da Mussi, se davvero riusciranno a dialogare.

L'altro fronte è la Grande Alleanza Rossa che sta costruendo Rifondazione: altro versante in cui potrebbero confluire i delusi dal PD. Si tratterebbe certo di un versante molto più "radicale", ma quantomeno più identitario. Certo Bertinotti forse vorrebbe fare qualcosa di socialista (più vicino al socialismo sudamericano, certo) ma al solo pronunciare della parola "socialismo" tutti scapperebbero di corsa, questo ancora per la maledizione Craxiana; per questo sicuramente abbandoneranno la parola "comunista" e si inventeranno qualcosa di nuovo (sull'esempio di Lafontaine).

Ironicamente, sembrano sparire fiori e piante dalla politica italiana. Dopo la morte del Biancofiore, ora la Quercia e la Margherita vanno sparendo; rimarrà forse solamente la rosa del socialismo europeo, anche se in mano a quelli che di socialista hanno solamente il nome.

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