mercoledì 24 gennaio 2007

Il peso delle (non) politiche ambientali

Una delle parole chiave ricorrenti delle ultime leggi finanziarie, da qualche anno a questa parte, è sicuramente "taglio": tagli alla spesa del servizio sanitario nazionale, tagli alle spese dei comuni, tagli alla scuola, tagli alla ricerca, e così via.
Non si può negare che negli anni scorsi gli sprechi ci siano stati, così come i buchi nel bilancio dello stato, per cui qualche taglio in effetti deve essere stato considerato giustamente indispensabile.
Oggi intendo soffermarmi sui tagli al servizio sanitario nazionale; tagli che riguardano la qualità di un servizio che la collettività paga per garantire il diritto alla cura e alla salute. Siamo ormai al terzo o quarto periodo di questo post, e tutto ciò che fino ad ora è stato detto sembra quasi scorrelato dal titolo del post stesso. Ecco quindi necessario il collegamento: qual è il legame profondo tra scelte serie e coraggiose di politiche ambientali e la spesa per la sanità pubblica? Fornirò per illustrare questo legame un esempio quasi banale. E' noto quanto siano costose le cure per il cancro, e come queste debbano essere garantite dal servizio sanitario nazionale. E' altrettanto noto quanto parte sensibile delle cause del cancro siano ambientali. A partire da queste due premesse, una politica ambientale seria può avere ovviamente a lungo termine una influenza nelle spese per la sanità pubblica; ad esempio, l'adozione di politiche serie contro l'inquinamento da polveri sottili potrebbe essere un buon punto di partenza. L'Italia è un buonissimo esempio di come questo legame sia completamente ignorato. Le politiche ambientali di tutti i precedenti governi, di destra e sinistra, le politiche di gran parte delle amministrazioni locali, si rivelano oggi insufficenti a questo proposito. La gente intanto muore di cancro. Se non muore, soffre terribilmente per la pesantezza delle terapie. La politica degli amministratori e dei governi, la politica che permette che i livelli degli inquinanti superino le barriere di allarme per settimane senza intervenire, è complice degli inquinanti, e dovrebbe essere considerata direttamente responsabile della malattia di queste persone. Termino con una speranza per la sinistra europea e italiana: spero che facciano proprie gran parte delle battaglie dei verdi, anche se, idealmente, questi problemi dovrebbero essere affrontati da tutte le forze politiche, perchè le malattie, e così il cancro, non hanno colore politico.

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